A volte, per ragioni date dal caso, conosci persone, che ti portano in luoghi X, in momenti X ed incroci altrettante persone che magari avevi già visto e che davi per disperse. Questa è una delle poche cose belle dello stare in una grande città.
Sabato 12 luglio 2014, uno stacca dal lavoro maledicendo una divinità a caso al pensiero che la sera dovrà uscire e dare vita a quel rituale che da anni odia: "USCIRE IL SABATO SERA CON LA SPERANZA CHE GLI SUCCEDA QUALCOSA DA RACCONTARE AI COLLEGHI O AMICI IL LUNEDI'", uno sventramento di zebedei. L'unica cosa che mi consolava è che non dovevamo andare in un locale e quindi niente casino.
La cosa che poteva lasciarmi interdetto è la parola "CONCERTO". Da anni mi rifiuto: 1) di pagare 30/40/50 Euro per un concerto di un VIP, a meno che non sia questione di vita o di morte (dagli anni '90, quando sono spariti i veri grandi TOUR da rimanere a bocca aperta, nemmeno se scendesse Gesù andrei a vederlo in concerto) 2) Di farmi piacere qualsiasi cosa "UNDERGROUND" per spararmi le pose da intellettuale con gli amici. Se già un VIP può deludere al giorno d'oggi, uno sconosciuto figuriamoci, ma in questo caso preferisco rischiare perchè è più economico e
