lunedì 14 luglio 2014

Indovina chi viene a cena?

A volte, per ragioni date dal caso, conosci persone, che ti portano in luoghi X, in momenti X ed incroci altrettante persone che magari avevi già visto e che davi per disperse. Questa è una delle poche cose belle dello stare in una grande città.
Sabato 12 luglio 2014, uno stacca dal lavoro maledicendo una divinità a caso al pensiero che la sera dovrà uscire e dare vita a quel rituale che da anni odia: "USCIRE IL SABATO SERA CON LA SPERANZA CHE GLI SUCCEDA QUALCOSA DA RACCONTARE AI COLLEGHI O AMICI IL LUNEDI'", uno sventramento di zebedei.        L'unica cosa che mi consolava è che non dovevamo andare in un locale e quindi niente casino.
La cosa che poteva lasciarmi interdetto è la parola "CONCERTO". Da anni mi rifiuto: 1) di pagare 30/40/50 Euro per un concerto di un VIP, a meno che non sia questione di vita o di morte (dagli anni '90, quando sono spariti i veri grandi TOUR da rimanere a bocca aperta, nemmeno se scendesse Gesù andrei a vederlo in concerto) 2) Di farmi piacere qualsiasi cosa "UNDERGROUND" per spararmi le pose da intellettuale con gli amici. Se già un VIP può deludere al giorno d'oggi, uno sconosciuto figuriamoci, ma in questo caso preferisco rischiare perchè è più economico e
tante volte hai delle belle sorprese come in questo caso.
Tutti pronti, si prende la macchina e si parte per un posto X entro le 21.
Arriviamo, in una zona residenziale................................... Abbiamo sbagliato? Il civico è questo. Il cancello è socchiuso....................... Rischiamo di venire linciati ed apriamo il cancello, notando una fila di candele accese........................... Come dei piloti ALITALIA (tocchiamoci i maroni), seguiamo i segnalatori luminosi ed entriamo pure per una porticina e scendiamo (ovvio le candele portavano giù e non di sopra).
Fortunatamente troviamo chi ci aveva segnalato l'evento misterioso e arriviamo alla conclusione che nessuno ci lincerà per violazione di domicilio.
Poi butto l'occhio fuori e vedo un viso a me familiare, scava scava nei ricordi e mi viene in mente X-FACTOR, poi vedo un energumeno con i capelli lunghi che mi fa venire in mente una puntata di RENEGADE, ed anche lui mi ricorda X-FACTOR. Cordiali entrambi si presentano e si comincia a parlare del più e del meno. Chiedo conferma: "Ma voi siete i FARIAS di X-FACTOR?", ovviamente SI.
Si parla dei retroscena del Reality e loro confermano quello che alcuni telespettatori pensano dei Reality, ma non ne parlano con disprezzo, anzi la chiamano "Bella esperienza". Poi via è ora di suonare.
La serata a quanto sembra è divisa in 3 parti:
1) Si suona
2) Si mangia tutti assieme socializzando
3) Si suona e poi nel finale si risocializza fino ad esaurimento

Circa una ventina di sedie in una stanza piena di chitarre, un basso, vari cimeli indios, un palchetto con strumentazioni varie.
Via che si parte.
La prima parte dell'esibizione, per come l'ho recepita io, è una presentazione in musica delle proprie radici indios e cultural musicali argentine.
Molto strumentali eseguite con maestria da
KIMEN e NEWEN FARIAS.
Durante questa parte di LIVE, se qualcuno ha un vago ricordo del loro percorso in X-FACTOR, può comprendere quanto arduo possa essere per un artista legato alle proprie radici, che suona con passione ed amore la propria terra e la propria gente, adeguarsi a dei prototipi commerciali.
Il fargli tagliare i capelli e acconciarli in maniere tamarre pure per noi, vestirli come invitati ad un matrimonio e fargli cantare delle canzoni improbabili per loro, solo per dare da mangiare all'autore SIAE del momento, fu definito dalla Maionchi come ricordo, "levargli il provincialismo". Da professionisti ed amanti della loro musica lasciarono stare un affronto che pure per me sarebbe stato gravissimo.
Da amanti delle loro radici musicali, ci hanno regalato Milonghe, Rumbe, Tanghi, Samba argentino e Samba brasiliano mischiando forza, precisione, dolcezza e calore tipico del Sud America.
Diciamo che la seconda parte ai concerti FARIAS assomiglia più ad un terzo tempo del rugby. Si mangia di brutto se hai fame.
La seconda parte, invece è meno accademica, più festaiola, si sa che con la pancia piena si è più felici.
L'intervento anche della fisarmonica è stata una genialata che ha dato allegria alle esecuzioni. Portando indietro nel tempo noi anzianotti ancora entusiasti del buon suonare. Di quando bastava uno strumento diverso, per rendere una canzone un successo mondiale come nel caso della LAMBADA.
Ve lo risparmio poi quel tormentone degli anni '90 che sentivi al cinema, in radio, nelle compilation di cui loro erano gli autori (pochi lo sanno).
Il tema principale del film "IL CICLONE" di Pieraccioni. Sì quella canzone strumentale che orde di maschi ricordano ancora grazie allo sgambettare di Natalia Estrada e Lorena Forteza. E già quello può dar la dimensione della varietà di bagaglio musicale che questi musicisti riescono ad esprimere senza abbandonare le loro radici.
In compenso vi mostro una chicca del 1997, quando ancora il panorama musicale italiano nella sua assurdità aveva delle molteplici proposte musicali di tutti i tipi.
In conclusione, nonostante i preconcetti iniziali, ho passato una bellissima serata circondato da persone belle, ho ascoltato circa 2 ore e mezzo di bella musica di qualità e di vario genere. Posso spararmi le pose al bar dicendo di aver conosciuto gli autori del tema principale del film IL CICLONE nonchè partecipanti di X-FACTOR e parlarne bene anche dal lato umano.
E per non farci mancare niente ed essere sempre aggiornati, ogni tanto passava in silenzio un cartello che ci informava sul risultato della partita BRASILE - OLANDA.
Vi lascio con un interpretazione personale di KIMEN FARIAS su un brano di Lucio Dalla.

VOTO PER LA SERATA: 9

Per sapere tutto su Kimen Farias e la sua biografia:
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