lunedì 19 maggio 2014

CUCINA IN TV. E' GUERRA APERTA A CACCIA DI ASCOLTI.

Oggi, lascerò in pace il cinema e vi parlerò della guerra in corso fra varie emittenti televisive nel campo della cucina.
Tralasciando la PROVA DEL CUOCO di Antonella Clerici, che ormai è un'istituzione e quindi non criticabile da parte mia, vorrei districarmi nel mare della cucina in TV distinguendo i vari FORMAT, perchè sento troppe volte la gente dire: "Hanno rotto le balle con la cucina in TV".
Per quanto mi riguarda, abolirei MASTERCHEF per come è concepito.
E' un TALENT pubblicitario in cui il telespettatore passa la serata ridendo in faccia al malcapitato che si fa denigrare da 2 CHEF che ormai dovrebbero vivere di rendita solo respirando e da un tizio che in America fa l'italiano che ne capisce e in Italia fa l'americano sborone.

Fondamentalmente questo FORMAT non da niente di utile al telespettatore perchè non apprende niente per rinfrescare le sue conoscenze di cucina ed anzi, vede la cucina come una pratica da ingegnere nucleare e quindi riservato a pochi eletti.
Oltre a ciò, è anche un illusione per i partecipanti
che possono veder frantumati i loro sogni in cucina o peggio ancora se vincenti molto probabilmente comunque non finiranno a fare i cuochi.............. sì perchè se vinci MASTERCHEF non diventi CHEF.
E' un giro di soldi, sponsor e personaggi che girano attorno al mondo imprenditoriale della ristorazione.
VOTO: 3
Di diversa opinione sono verso i MENU' di BENEDETTA PARODI.
Programma per casalinghe disperate, che fra lavoro e casa a volte possono attingere dal programma per risolvere dignitosamente problemi riguardanti pranzi o cene incastrando il tutto in tempi umani.
A volte si rimane basiti nel vedere che si usa PHILADELPHIA o altre cose filo/Chernobyl per fare piatti tipici magari di un luogo, ma però nel complesso se ci si riesce a vedere una finalità ludica e didattica nel

programma non è male.
Anzi, guardando Benedetta Parodi, coloro che si sentono delle pippe in cucina, sono istigate ad imparare, perchè la spontaneità, la sbadataggine compensate dalla voglia di fare che ha Benedetta fanno comprendere che le basi della cucina sono alla portata di tutti, basta fare pratica.
A Benedetta ed il suo programma VOTO: 7



Invece ora mi imbatto in altri 3 tipi di FORMAT, condotti da 3 persone che nonostante la pratica, il bagaglio didattico ed il fatto di essere più o meno famosi nel loro campo, sono propensi a condividere, insegnare, imparare dalle tecniche altrui e non hanno manie di protagonismo e si mostrano con umiltà ed un pizzico di autoironia.        
Parto da un programma che non vedo da un pò, ma che a me piaceva molto "ALE CONTRO TUTTI", condotto e cucinato da ALESSANDRO BORGHESE. Il bello di questo programma era che si parlava di cucina, quella degli altri che abitualmente facevano a casa propria. ALESSANDRO sfidava una famiglia sul loro piatto forte e magari metteva qualcosa del suo. Il vincitore veniva decretato con un assaggio dei piatti al buio, da parte di una giuria multietà o di ceti sociali diversi, selezionati fra gli abbonati SKY. E non sempre il verdetto era dalla parte del conduttore. Il tutto condito da canzoni scelte dallo stesso BORGHESE che potessero identificare l'umore della preparazione del piatto. VOTO: 7 e 1/2



Veniamo ora a uno dei miei due programmi di cucina preferiti. CUOCHI E FIAMME.
Cuochi e fiamme è una pseudo sfida fra 2 persone normali, che cucina a casa propria magari cose particolari. Simone Rugiati conduce, spiega, aiuta è un tutto fare.
La giuria rappresenta 3 mondi differenti:

1) Un/a food blogger (di solito Chiara Maci)
2) Un comune cristiano (abbiamo visto alternarsi con lo stabile Riccardo Rossi per la maggior parte del tempo, Dario Cassini e Katia Follesa)
3) Dei critici di mestiere come Fiammetta Fadda (per un periodo Andrea Grignaffini)
Il tutto crea un ambiente quasi familiare, in cui si può apprendere qualcosa, ci si fa delle risate e la composizione della giuria così variegata da un equilibrio ai voti emessi e di conseguenza al vincitore della prova. Che verrà premiato, non con soldi, non con la promessa di fargli fare un libro ma con un set da cucina di marca, affinchè sia invogliato a continuare ai fornelli. Non si offende nessuno, Rugiati è educatissimo, è simpatico, se può ti spiega cosa e dove sbagli, se fai bene te lo dice.
Da CUOCHI E FIAMME è nato FOOD MANIAC, di e con Simone Rugiati che ti mostra come cucina lui a casa sua. E' assai didattica la cosa, perchè ti fa comprendere che si possono fare piatti di alto livello con poco e senza stress. Il tutto VOTO: 8


Ed ora arriviamo al SATANA della cucina. Quello che ti piomba nel ristorante e non gli dai 4 lire vedendolo, anzi chiami la polizia.
Di lui ne ho sentite di tutti i colori:
- E' un coatto
- Cucina cose nocive
- Sfida solo dei poveracci che non sanno cucinare
- Perde pure con gli ignorantoni di campagna
Fatto sta che CHEF RUBIO, con i suoi modi definiti "coatti",
nel suo programma parla di cucina tipica sia italiana che etnica presente nel nostro BELPAESE. Da un'importanza alla cultura, la storia e la cucina dei luoghi.
Parla, spiega, assaggia e si confronta con piatti che la maggior parte dei telespettatori ignora.
Spiega la storia dei posti e del perchè di alcuni piatti.

Da lui magari non apprenderai appieno le tecniche, ma puoi apprendere l'importanza del gusto delle materie prime (spesso lo si vede trangugiare cose crude da far accapponare la pelle) e l'importanza che ha l'assaggio nella cucina per poter magari assemblare sapori in un piatto che può venire dignitoso anche se non l'hai mai cucinato. 
Non vede la cucina come una questione fra illuminati, ma parte dal concetto che la cucina di cui ci facciamo vanto nel mondo, ha le sue origini nella strada, nelle contaminazioni storiche avute con altre popolazioni, dai nostri prodotti di stagione, ecc.
Lui ci mette la faccia. Cerca un piatto tipico, lo assaggia e tenta di rifarlo sfidando l'esecutore secondo lui più bravo. E non sempre vince, perchè a lui non frega niente.
Il suo temperamento bonariamente rispettoso l'ha portato anche in un altro programma "CACCIATORE DI TIFOSI", in cui non si parlava di cucina, prendeva un manipolo misto di persone di varie età ed estrazioni sociali ed insegnava loro la bellezza del RUGBY. Sport sconosciuto in Italia come la maggior parte dei piatti che vediamo nella trasmissione ormai CULT "UNTI & BISUNTI". VOTO 8 e 1/2

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