Il 10 giugno si sono tenute le consegne del Premio David di Donatello, che per chi non lo sapesse è una sorta di Oscar italiano per il cinema. Non mi dilungherò sulle polemiche saltate fuori su argomenti disparati, è roba da gossip alla Signorini.
Vi parlerò di SCARDA, cantautore di Vibo Valentia che ha avuto una nomination al David per la canzone SMETTO QUANDO VOGLIO per l’omonimo film di Sidney Sibilia (da qui la battuta di PIF, non mi
sarei mai aspettato di vincere, pensavo che il premio alla regia emergente andasse in Australia).
Questo cantautore l’ho conosciuto grazie ad una DEMO (diciamo che data la generosità in termini di quantità dei pezzi potrebbe sembrare un CD vero e proprio) “GENTE CHE MUORE DI MATTINA” che secondo i miei canoni è la migliore produzione discografica (autoprodotto dallo stesso con l’aiuto di pochi impavidi) da 5 anni a questa parte per la qualità degli argomenti e dei testi.
Quindi, mi sembra doveroso proporre un’intervista con SCARDA per conoscere meglio questo artista indipendente che sgomitando è riuscito in poco tempo a raggiungere traguardi di un certo prestigio.
L’intervista la propongo così come è stata spedita (senza correzioni del senso), nonostante alcune domande siano state poste in base ad informazioni avute ormai obsolete dal punto di vista temporale o errate.
Intervallerò lo scritto con il repertorio di SCARDA tratto dai suoi account di YOUTUBE.
Dal più datato, all’ultimo pezzo che il 10 giugno era candidato ai David di Donatello.
BUON ASCOLTO E BUONA LETTURA.
Salve SCARDA! (Nico Scardamaglio
per una questione di copyright sui propri pezzi).
Noi siamo venuti a conoscenza di questo piccolo (non per sminuire, si parla di spesa economica) capolavoro discografico che si chiama “GENTE CHE MUORE DI MATTINA”, prodotto dall’unico personaggio finora che ci ha fatto sentire qualcosa di INDIPENDENTE e senza tanti PAPPONI alle spalle.
Lo chiamiamo capolavoro perché lo sentiamo concreto, con un sentimento ed una voglia di riscatto dei giovani troppo denigrati.
Noi siamo venuti a conoscenza di questo piccolo (non per sminuire, si parla di spesa economica) capolavoro discografico che si chiama “GENTE CHE MUORE DI MATTINA”, prodotto dall’unico personaggio finora che ci ha fatto sentire qualcosa di INDIPENDENTE e senza tanti PAPPONI alle spalle.
Lo chiamiamo capolavoro perché lo sentiamo concreto, con un sentimento ed una voglia di riscatto dei giovani troppo denigrati.
1 Com’è nato questo disco?
Salve .
Innanzi tutto devo precisare che non è un disco. E’ una Demo. Una “pre-produzione” potremmo dire. E’ nato
in seguito a un mio bisogno improvviso di rendere “fisico”, nel senso di
“riproducibile”, ciò che fino a quel momento si poteva ascoltare solo se
“riprodotto” da me.
2 Ci hanno detto che erano le tue
prime registrazioni fatte in una stanzetta. E’ tutto tuo o è stato qualcuno a
convincerti a registrare?
Esatto. Sono le mie prime registrazioni in una stanzetta,
infatti la qualità audio è molto bassa, ma si capisce bene il “contenuto” e
quello conta tanto. Non mi ha convinto “qualcuno”, più che altro volevo
iniziare a suonare nei locali e tutti mi dicevano che serviva qualcosa da fare
ascoltare.
3 Dopo la registrazione cosa è
successo?
Che le ho fatte ascoltare a qualche amico, i feedback erano
buoni e sembravano anche sinceri, quindi mi sono convinto a metterle su
Youtube. Da li sono iniziate tante condivisioni, tanti riscontri di
apprezzamento e ho iniziato a crederci.
Di li in poi le registrazioni diventarono un
progetto.
4 Sei stato candidato ai David di
Donatello come canzone portante del film “SMETTO QUANDO VOGLIO” e da
indiscrezioni sei uno dei rari partecipanti al MEI senza una sottomarca di
MAJOR. Che cosa è cambiato da “GENTE CHE MUORE DI MATTINA” ad oggi?
Si, ho scritto questa canzone per il film di Sidney Sibilia
che mi è valsa una candidatura al David per la categoria “Miglior canzone
originale”. Grazie a ciò hanno iniziato a essere al corrente della mia
esistenza anche gli “addetti ai lavori”. Sono stato corteggiato da qualche
etichetta e tra queste ce ne era una (Manita LAb) che mi segnalava l’interesse
da parte del loro editore, che è in effetti il capo del MEI. Alla fine ho
scelto loro. Non sono al corrente delle indiscrezioni di cui parlate ma è per
questo che partecipo alla manifestazione. Quindi, ciò che è cambiato è che
adesso ho una struttura che lavora per me e che le demo stanno per essere
tradotte in un disco.
5 Abbiamo visto nei tuoi profili
delle locandine, foto di te e di paesaggi o nature morte varie (Tazzine,
chitarre, bianchi e neri vari, ecc.). Questo può far pensare che comunque per
condire il tuo personaggio ci sia un esborso di soldi pari ad un book da
fotomodello. Puoi dirci quanto ti è costato curare la tua immagine, così per
dare un’idea ad un cantautore spiantato di quanto è la spesa?
Quando fai qualcosa che piace almeno a qualcuno, capita di
attirare persone che si offrono per collaborare con te volontariamente, in più
può capitare di avere amici veramente bravi a cui puoi permetterti di chiedere
un favore. L’inizio della mia avventura musicale in termini di immagine non è
costato nulla perché mi sono messo a fianco amici o persone che mi offrivano
cose esteticamente super competitive a titolo gratuito, come “investimento
reciproco”. Cito testualmente: Gianluca
Maroli (Foto), Pasquale Melidoni (Grafiche), Stefano Bazzano (Video).
6 Che lavoro fai oggi e che cosa
facevi prima della tua prima release?
Ora sto iniziando a guadagnare un po’ di più da cantautore,
in teoria sarei ancora uno studente ma ho la laurea davvero vicina, ho finito
gli esami da un pezzo!
7 Altra cosa che ci fa rimanere
perplessi. Ci dicono che non sei iscritto SIAE e non ci si capacita della cosa.
E’ una missione o solo una questione di costi? Te lo chiediamo perché c’è molta
gente che spende un fracco di soldi ogni anno di SIAE pensando che basti quello
per fare i MILA EURO con le proprie canzoni, tu cosa ne pensi?
Informazioni obsolete
;) si che sono iscritto alla
SIAE! Sarebbe stupido non esserlo dopo
aver scritto una canzone per un film visto da migliaia di persone, che venderà
DVD e che arriverà anche in sale estere
e in TV. Essere iscritto alla SIAE è
costoso se sei un editore. Da artista non costa molto. Poi vabè, se si tratta
di una band, diciamo che lievita perché deve essere iscritto ogni singolo
elemento se vuole avere riconosciuti i diritti per la sua parte. Insomma,
nei primi periodi non vale proprio la pena iscriversi, ma se il progetto
diventa più serio: ti passano nelle radio, fai colonne sonore, suoni in palchi
grandi magari anche in apertura, conviene iscriversi.
8 Il fatto di non essere iscritto
SIAE è stato un ostacolo al progetto di “SMETTO QUANDO VOGLIO”?
Vedi 7.
9 Cosa pensi dei Talent Show?
Proverai un giorno a proporti come ha fatto un altro talento come DOTTORI?
Gianmarco ha fatto una scelta che io rispetto, ha suonato
per tanti anni, ma curando secondo me poco le opportunità che da internet. Ora
che gli si è presentata questa occasione
vedo che non sta commettendo lo stesso errore. Spero possa ottenere cose buone
da questa possibilità di ripartenza col botto . Per quanto riguarda me
escludo categoricamente la mia partecipazione
a un talent. E’ una roba troppo
“fashion” per uno che si pone con il mio stile retrò. Ed è una brutta
scorciatoia usata dalla grandi case discografiche per creare subito un pubblico
ad un artista, un pubblico che però lo potrebbe vedere come una moda, non come
un artista. Più le Major vanno avanti
così e più lasciano fette di mercato all’industria indipendente, e questo lo
stanno iniziando a capire.
Grazie per la disponibilità
concessaci e speriamo di aver dato una panoramica di quello che può passare un
cantautore che vuole fare musica senza le spalle coperte.


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