martedì 22 aprile 2014

UN TRANQUILLO WEEKEND DI PAURA (1972)

Questo film non è il classico thriller d'azione, che comunemente
popola il panorama cinematografico dei giorni nostri.
In questo film vi è del classismo, della troppa sicurezza dell'uomo nell'interagire con la natura, dell'ipocrisia di chi si sente amante della natura e dell'ecologia a debita distanza nei salotti buoni.
Prendiamo dei conoscenti, con dei lavori che consentono una vita agiata, che vengono trascinati dallo spaccone di turno in un viaggio che va al di fuori del proprio habitat, sia come flora e fauna che sociale ed evolutivo così per andare al di fuori di una routine che li sta portando alla depressione.
Il concentrarsi su stessi, sull'obiettivo che ognuno si è posto partecipando a quell'esperienza, gli fa perdere la consapevolezza della realtà e mano a mano che va avanti il film, vi è uno scambio di follia fra un certo tipo di
cultura basata sull'ignoranza, la poca tolleranza verso il forestiero (perchè ritenuto il distruttore dell'equilibrio della propria comunità) e quella cultura basata sul classismo in cui il più ricco può passarla liscia a prescindere da ciò che commette e che vede la diversità dello stile di vita altrui come uno stato di inferiorità di cui avere pietà, disprezzo o addirittura da considerarla fenomeno da circo.
Tutta questa follia, viene contenuta dall'elemento che indiscutibilmente sia nella realtà che nella finzione del cinema è più forte di tutti. La natura. Quella forza che da sempre, offre all'uomo l'impressione di poter essere adattata, piegata a proprio volere, uso e consumo ma che alla fine con un soffio riesce sempre a riportarlo a caro prezzo sui binari della ragionevolezza.

Burt Reynolds in questo film da prova di essere stato un bravo attore, nonostante spesso sia stato impiegato successivamente in film non certo apprezzabili per le interpretazioni.
Da menzionare poi il ruolo di un attore visto in questi 30/40 anni, in ruoli da stronzo sia in telefilm che al cinema, il suo nome è Jon Voight. Vedendone le foto di film più recenti potrete ricordarvelo ed associarlo a numerosi film.

E' un film che consiglio a chi oltre all'azione vuole vederci un senso, per avere un'idea di come veniva proposta la violenza negli anni '70/80, non sempre fine a se stessa. All'epoca film di questo tipo erano vietati ai minori di 14 anni, considerando il valore ed i contenuti di questo film e con quello che passa in TV in fascia protetta adesso è visibile anche dai più giovani.
Da notare anche la colonna sonora, non ricca dal punto di vista dei pezzi udibili nel corso del film, ma apprezzabile soprattutto all'inizio con una competizione fra un suonatore di banjo particolare ed uno strimpellatore di chitarra, che fa comprendere come per alcune persone cose ritenute normali da altri, possano risultare straordinarie per altre proprio perchè sono espresse o comunque proprie di culture notoriamente ritenute inferiori.

VOTO: 8 
                                                     



Titolo originale Deliverance
Lingua originale inglese
Paese di produzione USA
Anno 1972
Durata 109 min
Colore colore
Audio sonoro
Rapporto 2.20 : 1
Genere drammatico, avventura
Regia John Boorman
Soggetto James Dickey (romanzo)
Sceneggiatura James Dickey
Produttore John Boorman
Casa di produzione Warner Bros.
Distribuzione (Italia) Warner Bros. Italia
Fotografia Vilmos Zsigmond
Montaggio Tom Priestley
Effetti speciali Marcel Vercoutere
Tema musicale Duelling Banjos (Arthur Smith)
Scenografia Fred Harpman
Trucco Michael Hancock


Jon Voight: Ed Gentry
Burt Reynolds: Lewis Medlock
Ned Beatty: Bobby Trippe
Ronny Cox: Drew Ballinger
Ed Ramey: vecchio della pompa di benzina
Seamon Glass: primo Griner
Randall Deal: secondo Griner
Bill McKinney: montanaro
James Dickey: sceriffo Bullard
Macon McCalman: vice sceriffo Queen
Louise Coldren: signora Biddiford



























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